Da quando sono state inserite le emoji, le immagini sono diventate uno strumento di comunicazione immediato e divertente. Le abbiamo usate per dire semplicemente ciao, per far capire che ci stavamo annoiando, innamorando e arrabbiando. Di fatto, un invito rivolto al nostro interlocutore a cogliere piccole sfumature che sarebbero complicate da descrivere a parole.
Come quando state aspettando una persona che era in ritardo e lo avete tempestato di faccine con il fumo che esce dal naso per non scrivergli: «Muoviti, sei sempre il solito!» ma in realtà, gli avete detto che siete trionfanti. Questo simbolo è nato per comunicare situazioni in cui ci si è soddisfatti di qualcosa o di essere dalla parte giusta della discussione.
Lo sapevate? Se la risposta è no, niente panico: moltissime emoji di uso comune sono state create per esprimere una determinata emozione o per rappresentare qualcosa che poi in realtà le persone hanno trasformato. A determinare il significato ufficiale di un simbolo, l’esame Unicode Consortium, massima autorità in fatto di emoji. Spetta a questa organizzazione no profit dare il via libera alla pubblicazione di un simbolo dopo averne verificato la comprensibilità, determinato il bisogno e la ricchezza di significato.